L’Abbazia di San Giovanni in Argentella nascosta nella campagna della Sabina romana riapre al culto dopo anni di chiusura
A pochi chilometri da Roma, nella zona di Palombara Sabina, nascosta tra uliveti e faggi dei monti Cornicolani si trova l’Abbazia di San Giovanni in Argentella. La denominazione “Argentella” è dovuta ai riflessi dell’acqua della sorgente che un tempo sgorgava nella valle e tutt’oggi scorre nei sotterranei dell’Abbazia.
La mia famiglia è originaria di Palombara Sabina e malgrado da anni sento parlare di storie e miracoli che riguardano l’Abbazia solo ultimamente sono riuscita a visitarla.
Visita all’interno dell’Abbazia
La chiesa sorge sui resti di un edificio d’epoca romana risalente al II o al I secolo a. C.. La visita si svolge dal portale di ingresso formato da due colonne in marmo di epoca romana. Oltrepassato il portale si scendono una serie di gradini tramite i quali si accede ad un ambiente (coevo alla chiesa romanica) dove si può ammirare un sarcofago risalente alla fine del III secolo con due leoni che addentano due cinghiali.
Di tale sarcofago ho tanto sentito parlare nei racconti di mio padre che da piccolo andava spesso a giocare nella zona dell’Abbazia. Il sarcofago in questione rappresentava una vera attrazione per tutti i bambini del posto.
Superato l’ambiente del sarcofago (lo definisco così per comodità) si raggiunge l’aula liturgica che un tempo corrispondeva alla facciata della chiesa romanica. Così, si arriva nella navata centrale della bellissima Abbazia. L’ambiente è diviso in tre navate e non è difficile distinguere la presenza di diverse tecniche costruttive di epoca medievale.
La navata di destra e la pergola marmorea dell’Abbazia di San Giovanni in Argentella
Nella navata di destra si presenta dinnanzi al visitatore una bellissima pergola marmorea di Centurius che prende il nome dal suo autore. Da notare i bellissimi marmi (marmo bianco, verde antico e porfido rosso) che decorano le due lastre. Inoltre, nella navata di destra si possono ammirare i resti di un ciclo pittorico che raffigurava la vita di San Guglielmo di Malavalle fondatore dei guglielmiti (ordine di monaci diffuso per lo più in Italia, Francia, Germania ed Austria).
Un altro affresco molto interessante si trova in un ambiente a cui si accede dal vialetto sulla sinistra della chiesa e rappresenta gli angeli in adorazione della croce.
Nella navata di sinistra, invece, si distingue una piccola abside decorata con un affresco raffigurante San Michele Arcangelo che risale al XI o XIII secolo.
La cripta e il miracolo dell’acqua
Dalla navata di sinistra si raggiunge la cripta. Fino agli anni ’70, nella cripta, erano presenti infiltrazioni della falda acquifera sottostante. Quest’acqua era ritenuta miracolosa al punto che in occasione della festività di San Giovanni Battista molti palombaresi vi si immergevano per ottenere delle guarigioni.
Il vero e proprio capolavoro dell’Abbazia è il ciborio che si innalza al centro della chiesa su quattro colonne di marmo di riuso con capitelli in stucco che sorreggono delle lastre ornate da un nastro. Il ciborio è datato intorno al XI secolo.
L’imponente campanile alto circa 30 metri fu costruito tra il XI e il XIII secolo. Nella parte esterna sulla sinistra si scorgono i resti di antiche costruzioni dell’edificio romano e due sarcofagi dove viene raccolta l’acqua di una sorgente.
L’Abbazia di San Giovanni in Argentella oggi
L’Abbazia, nel 1445, fu abbandonata dai monaci guglielmiti e affidata ad abati commendatari, successivamente fu abitata da alcuni eremiti e in ultimo affidata ai frati minori del Convento di San Francesco.
Nel 1815 il cardinale Lorenzo Litta ordinò i lavori di restauro e successivamente il noto pittore bolognese Enea Monti sottopose l’Abbazia a nuovi lavori.
Nel 1900 venne dichiarata Monumento Nazionale e nel 1924 fu pubblicato il primo studio a nome di Raffaele Luttazi. Successivamente, vi si insediò la Fraternità dei Santi Nicola e Sergio, nata durante il Concilio Vaticano II, con lo scopo di avvicinare la chiesa latina con la chiesa greca.
Infine, nel 2020 l’Abbazia è stata affidata alla Diocesi di Sabina – Poggio Mirteto e dal mese di luglio è di nuovo fruibile al culto.
Dove: Via di San Giovanni in Argentella, 96, 00018 Palombara Sabina (RM)
Contatti: 076524019
Orari: dal 1 novembre al 31 marzo dalle 15.00 alle 17.00 | dal 1 aprile al 31 ottobre dalle 16.00 alle 19.00. Domenica dalle 10.00 alle 13.00.
Ingresso: gratuito, è consentito fino a 30 minuti prima della chiusura. Durante le celebrazioni le visite sono sospese.
LEGGI ANCHE: ITINERARI RELIGIOSI IN ITALIA PERCORSI TRA ARTE, CULTURA E SPIRITUALITA’
👏🏻
Grazie Gianfranco! 🙂