Visita guidata alla basilica di Sant’Ubaldo a Gubbio tra arte, natura e spiritualità
A ridosso della principale catena montuosa dell’Appennino umbro-marchigiano, sul Monte Ingino, a 850 m si trova la basilica dedicata a Sant’Ubaldo patrono della città di Gubbio. Dall’alto del Monte Ingino si gode un panorama favoloso, l’aria fresca e la natura permettono ai pellegrini di vivere un’esperienza unica lontano dai clamori della città.
Chi è sant’Ubaldo?
Sant’Ubaldo patrono di Gubbio
Nell’estate del 1155 Federico Barbarossa piantò un campo con l’intento di distruggere la città di Gubbio, il Vescovo si recò solo e inerme nella sua tenda e dopo un colloquio privato si aprì la tenda e davanti ai combattenti sbigottiti Federico chiese la benedizione di Ubaldo! Sant’Ubaldo costretto a letto da una malattia non mancò mai agli obblighi del suo ministero. Nel 1160, lunedì di Pentecoste, lasciò la vita terrena, il corpo fu esposto in Cattedrale. Vennero da tutte le contrade per dare l’ultimo saluto al “famoso” Vescovo di Gubbio. Infatti, tutta la popolazione lo considerava già Santo quanto Papa Celestino II nel 1192 lo canonizzò. In seguito, il corpo del Santo fu traslato sul Monte Ingino.
La basilica di Sant’Ubaldo a Gubbio
La festa dei Ceri e l’episodio di san Francesco
Nella basilica sono conservati i Ceri, tre grandi architetture lignee, poste su basamenti di pietra, che vengono portati in città la prima domenica di maggio per poi risalire il 15 maggio durante la corsa sul “colle eletto” in onore di sant’Ubaldo. La festa dei Ceri insieme all’episodio di san Francesco e il lupo hanno reso famosa la città in tutto il mondo. I tre Ceri sono diventati il simbolo della Regione Umbria.
Negli anni 1975 si rese necessaria una ricognizione sul corpo del santo su segnalazione dei padri francescani (in quel momento custodi del santuario) che si allarmarono sullo stato di conservazione del corpo. Dagli esami effettuati il corpo fu ritrovato intatto in ogni sua parte, sia nella pelle che nel tessuto osseo e venne accertato che non vi erano stati interventi di conservazione. A tal fine, la verifica si ebbe con il calco della mano destra, il mignolo era mancante di un lembo di tessuto che risultava delle stesse dimensioni di una reliquia gelosamente custodita nella collegiata di Thann in Alsazia dal 1161.
La benedizione dei berrettini
L’urna che conserva il corpo del santo viene aperta grazie a due chiavi, conservate una dal Vescovo e una dal Sindaco che devono presenziare ogni apertura, solo in casi eccezionali come quella della benedizione dei berrettini (oggetto devozionale che viene benedetto con apposita preghiera e appoggiato al capo del santo).
Infine, a fianco del presbiterio, sulla destra, è fissata una copia dell’immagine lignea della Madonna Greca, proveniente dalla chiesa di San Maria in Porto di Ravenna, dove fu venerata anche da sant’Ubaldo durante il suo soggiorno.
Dove: Via Monte Ingino, 5, 06024 Gubbio PG
Contatti: 3200610209
Orari messe: festivi ore 17.00 | feriali ore 9.00, 11.00 e 17.00
Come raggiungere la Basilica: clicca qui.
Accoglienza dei pellegrini
Da oltre ottocento anni gli eugubini si recano in pellegrinaggio alla basilica di Sant’Ubaldo per raccomandare gli anziani, i malati e per portare le speranze dei giovani. Il santuario mette a disposizione dei pellegrini una foresteria attrezzata con cucina, camere e bagni (capienza 10 persone).
L’indulgenza plenaria per i pellegrini
Il santuario, meta di continui pellegrinaggi, è stato oggetto nel corso del tempo di molti privilegi:
- Bonifacio VIII indulgenza a tutti coloro che visiteranno “Eccl. S. Ubaldi in Monte”;
- Pio VI indulgenza plenaria applicabile ai defunti;
- Pio IX concesse alla chiesa di Sant’Ubaldo le stesse indulgenze di chi visita la Terra Santa e la tomba degli Apostoli Pietro e Paolo;
- Benedetto XV elevò il santuario alla dignità di basilica Minore assegnando alla stessa tutti i privilegi che competono alle basiliche Minori di Roma.
Come si raggiunge la basilica di Sant’Ubaldo
A piedi: proseguendo la strada che conduce alla Cattedrale si arriva all’antica porta di Sant’Angelo detta anche di Sant’Ubaldo. Attraversata la porta si percorrono i tornanti che salgono al monte (Km. 1.800).
In auto: percorrendo un tratto di SS. 289 Eugubina che dalla città porta alla Gola del Bottaccione al Km 1.500 si incontra il bivio per la Basilica.
Con la funivia: la stazione di partenza in prossimità della Chiesa di Sant’Agostino collega la città al Monte Ingino.
Orari: chiusura dalle ore 13.15 alle ore 14.30.
Durata salita: la salita dura 8 minuti.
Prezzi: 3,00€ a persona | 6,00€ a persona
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Mi affascina molto l’attenzione per le reliquie, anche in Toscana nel paese natale di papa Gregorio VII abbiamo letto una storia simile su chi deve custodire le chiavi!
Credo che Gubbio sia un luogo davvero spettacolare. L’ultima volta che ci sono stata non ho fatto a tempo a visitare questa Chiesa ma di sicuro tornerò. A me piacciono sempre le storie in cui ci sono in mezzo le reliquie. Non per un fatto religioso ma più per le vicende storiche correlate.
Gubbio è stata una bellissima scoperta per me l’estate scorsa!! Ci sono rimasta solo un paio di ore, quindi non ho visto questa basilica, ma sicuramente ci ritornerò, quindi mi segno questo luogo di culto da visitare! Grazie per questo post 🙂