La Turba di Cantiano è una delle più antiche rappresentazioni del Venerdì Santo che mette in scena la storia della Passione di Gesù Cristo
La Turba di Cantiano trae le sue radici nel periodo medievale quando nacquero le grandi processioni dei penitenti per chiedere la pace ed invocare l’aiuto della Vergine Maria nei momenti di povertà.
Con il tempo all’interno delle processioni dei penitenti fu introdotta la figura di Gesù e questo avvenimento, nei secoli, si trasformò da una semplice processione alla rappresentazione della Passione di Cristo.
Sulla scia dei tempi passati, ogni anno, a Cantiano, piccolo centro delle Marche, si rinnova questa sacra rappresentazione che tutta la popolazione vive con grandissimo trasporto.
La manifestazione che porta in scena la Passione di Cristo
La sera del Venerdì Santo, che precede la Pasqua, Cantiano si trasforma in un grande teatro all’aperto e non importa se piove o fa freddo la Turba andrà in scena lo stesso.
Gli attori, gli scenografi, i truccatori e i costumisti lavorano per mesi affinché la rappresentazione sia impeccabile e verosimile. Sotto gli occhi attenti di tutta Cantiano riunita, dei turisti e della stampa va in scena la Passione di Gesù.
Il programma della Turba di Cantiano
Ore 5:00 in centro storico risveglio al suono delle “battistrangole” curato dagli incappucciati.
Ore 5:30 inizia il giro delle sette chiese di Cantiano (partenza chiesa collegiata di San Giovanni Battista) e lungo le strade del borgo riecheggiano canti e preghiere che preannunciano l’inizio del Venerdì Santo.
Alle ore 15:30 dopo la funzione liturgica nella chiesa della collegiata si prosegue con la processione del SS. Crocifisso e della Madonna Addolorata fino al colle di Sant’Ubaldo.
Dalle ore 20:00 si aspetta l’inizio della Sacra rappresentazione. Sui sagrati delle chiese principali: la Collegiata, Sant’ Agostino e San Nicolò gruppi di attori vestiti da popolani intonano canti e laudi. Nel contempo soldati a cavallo e a piedi sfilano per Cantiano a suon di tamburi.
Alle 20:45 a piazza Luceoli va in scena il primo atto della Turba “Cospirazione e tradimento di Giuda”, alle ore 21:00 al Parco della Rimembranza assistiamo al momento della “Cena Pasquale”.
Segue alle ore 21:45 il “Processo e la Condanna”, da questo momento siamo nel cuore dell’azione drammatica uno dei più sentiti di tutta la rappresentazione.
Malgrado il freddo che spesso accompagna il periodo di Pasqua, la stanchezza del viaggio, ti senti coinvolto in questo momento commovente.
E sei lì, parte dello “spettacolo”, ad assistere alla storia di un “Uomo” che ha dato la Sua vita per l’umanità, in un mondo dove nessuno è disposto a dare, Lui ha dato tutto se stesso!
Il culmine della rappresentazione del Venerdì Santo
Sono le ore 22:30 e con la commozione nel cuore ci dirigiamo verso piazza Luceoli per l’ascesa al Calvario. Una lunghissima processione illuminata da fiaccole e bracieri si sposta sul Monte Sant’Ubaldo.
Solo un numero limitato di spettatori può assistere, da vicino, alla salita sul Monte Calvario vivendo una delle emozioni più forti della Turba.
La rappresentazione giunge al culmine alle ore 23:00, al canto del “Te Deum”, vengono innalzate tre croci vuote che squarciano il buio di questa notte interminabile.
PER IL PROGRAMMA COMPLETO: laturbadicantiano.it
Ed è così che la rappresentazione del Venerdì Santo non è più una semplice “recita” bensì è rivivere un momento solenne che ha segnato inevitabilmente le storia del cammino di ogni uomo.
Consigli utili
Per entrare nello spirito giusto e vivere pienamente la Turba di Cantiano vi consiglio di arrivare nel primo pomeriggio. Vicino via IV Novembre, nel teatro comunale, è stato allestito per l’occasione un punto informazioni utile per ottenere il programma.
Inoltre, è possibile ricevere qualche informazione su dove mangiare i piatti caratteristici dell’antica cucina marchigiana o dove trovare i prodotti tipici del periodo pasquale.
Da provare assolutamente: la marmellata o il vino di visciole (ciliegie selvatica).
La visciola di Cantiano è iscritta nell’elenco ufficiale dei prodotti agro-alimentari tradizionali della regione Marche.
Oltretutto, non potete lasciare Cantiano senza aver assaggiato la crescia (pane/pizza) buonissima con i tipici salumi marchigiani.
In automobile: Cantiano è situato sulla Via Flaminia che congiunge Roma a Fano. L’uscita dell’autostrada A14 collega nord e sud d’Italia.
In treno: la fermata più vicina per tutti coloro che vengono dal nord d’Italia è Fano mentre per chi viene dal sud è Fossato di Vico-Gubbio
COSA VEDERE NEI DINTORNI : GUBBIO E LA BASILICA DI SANT’UBALDO
Una tradizione che non conoscevo ma che mi fa capire come i piccoli borghi ne siano ancora legati. E questo mi piace molto.
Pensa che sarò proprio a Fano e dintorno questo weekend, ma arriverò sabato mannaggia! Non conosco Cantiano e, tantomeno, la sua Turba. Mi affascinano tanto queste rappresentazioni. Peccato non arrivare un giorno prima!
Wow! Adoro le storie di borghi e tradizioni! Ci farò un pensierino…
Grazie Martina, ne vale davvero la pena! Cantiano è ricca di tradizioni e di luoghi incantevoli da visitare!
Non sapevo nemmeno dell’esistenza di Cantiano, che a quanto pare è molto vicino a Gaeta. E ovviamente non conoscevo questa manifestazione sacra che si svolge il venerdì santo. Anche se la processione del venerdì santo è molto sentita in tutti i paesi italiani, devo dire che mi ha incuriosito molto questa Turba. Chissà se riusciamo ad organizzare un fuori porta ..
Questo post mi ha incuriosito molto ed ho cercato in rete qualche immagine della rappresentazione. L’Ascesa al Calvario e la Resurrezione dove vengono innalzate ed illuminate le tre croci vuote è tra le immagini che più ho apprezzato. Dal vivo deve essere un’esperienza notevole per bellezza e spiritualità
Si, avevo scattato diverse foto ma purtroppo non sono venute al meglio per via della folla e della scarsa illuminazione! Spero di riuscire a tornarci per scattare qualche foto prossimamente. E’ molto emozionante! 🙂
Sembra un’esperienza interessante unica e sei stata bravissima a descriverla! Grazie per i consigli 🙂
Grazie Chiara, mi fa piacere che ti sia piaciuta! 🙂
Wow!! Innanzitutto complimenti per il titolo, incuriosisce molto e ti stimola a leggere l’arTicolo. Non conoscevo nè la Turba nè Cantiano ma è proprio una bella manifestazione, peraltro adoro questa manifestazioni locali quindi non posso far altro che apprezzare un sacco quanto da te raccontato! Peccato sia nelle Marche, se fosse più vicino avrei fatto un giretto già quest’anno!
Grazie mille Silvia! Si, hai ragione per assistere alla Turba Cantiano è necessario concedersi almeno un fine settimana per godere al meglio di tutte le bellezze del paese e della manifestazione!
Quedta tradizionale rappresentazione deve essere da pelle d’oca sia per i cattolici che non! Beato chi avrã la fortuna di assisterli la prossima settimana!
È molto bello che in alcuni luoghi si conservino ancora delle tradizioni come queste, che purtroppo in molti altri posti sono andate perse. L’italia è un paese ricchissimo di tradizioni, sia religiose che non, e andrebbero in qualche modo salvaguardate.
Il Venerdì Santo per me ha un significato davvero molto importante e mi piace dedicarmi al silenzio e alla spiritualità (pensa che osservo il digiuno da almeno 10 anni). Mi piacerebbe assistere a questa manifestazione.
Bello leggere questo articolo che parla ancora di tradizioni. Mi piace scoprire piccoli borghi che sono ancora legati a storia, tradizioni, e cultura e la tramandano. Sicuramente un evento molto interessante, bello sapere come , con molta passione, attori, scenografi, e truccatori, lavorino a lungo per questa rappresentazione.
Si, io prima di assistervi e di leggere la storia della Turba non avevo compreso il grande lavoro che si trova dietro a queste iniziative!
Mi ricorda molto la tradizionale via crucis della mia città dove la cosa migliore è andarci nel primo pomeriggio e vederla dall’inizio, rimanere davanti la chiesa a sentire i primi suoni delle bande,a vedere le statue scendere dalle scalinate. E non importa se dura ore, le emozioni sono indescrivibili.
Proprio così!! Bisogna sfidare un pò il freddo e la stanchezza ma ne vale proprio la pena! 🙂
Sono felice di conoscere piccoli borghi che ancora hanno tradizioni grandi. Mi segno questo luogo per il prossimo viaggio in quei dintorni
Ciao Cristina, si Cantiano è un posto molto carino con tante cose da vedere dalle chiese antiche ai paesaggi. Per non parlare delle tradizioni enograstonomiche! 🙂
Non conoscevo questo posto e questa tradizione. Non sono religiosa ma è sempre interessante scoprire queste cose. Fanno parte della storia della regione e sono molto istruttive
Grazie Sofia! Mi fa piacere averti fatto scoprire questa rappresentazione tradizionale del paese di Cantiano! In giro per l’Italia ci sono moltissime iniziative per la Settimana Santa!
sono molto suggestive queste rappresentazioni, non sono credente ma mi piace molto conoscerne la storia e questa di Cantiano non la conoscevo. a dir la verità malgrado non sia molto lontano da casa mia, non conoscevo proprio del paese
Adoro leggere i tuoi post. Un settore interessante quello turistico religioso ( parlo da un punto di vista di marketing ) . Le tradizioni mantengono vivi i paesini anche più piccoli.
Grazie! Mi fa molto piacere…ho preso questa via per un interesse personale ed effettivamente c’è davvero tantissimo da raccontare! 🙂
Queste manifestazioni di fede popolare che diventano arte drammatica sono molto interessanti. Perché si chiama turba? perché la rievocazione della Passione turba l’animo o è un’altra etimologia?
Purtroppo il venerdì santo e le sue celebrazioni quest’anno perderanno la loro vena scenografica in tantissimi borghi italiani. Ma l’importante è sempre che li viviamo noi nel cuore.