Prima dell’invenzione della stampa i santini religiosi erano diffusi in Europa con immagini della Madonna, di Cristo e dei principali santi a scopo devozionale o propiziatorio
Avete presente quei cartoncini rettangolari con stampata o incisa l’immagine di un santo che prendono proprio il nome di santini religiosi? Ecco, io ho scoperto il mondo dei santini da piccola.
Ogni volta che entravo in una chiesa controllavo le mie tasche alla ricerca di una piccola offerta da lasciare in cambio del santino. Sono passati molti anni da allora ma la mia ricerca non è terminata, anzi, mi sono appassionata a questa pratica!
Qualche giorno fa un mio amico mi ha parlato di una mostra di immaginette sacre che viene organizzata a Roma, ogni anno, sotto il periodo di Natale. Mi sono precipitata alla mostre e adesso vi racconto qualcosa in più sul mondo delle immaginette sacre e sulla mostra che ho visto.
I SANTINI RELIGIOSI | LE ORIGINI
Mi sono sempre chiesta da dove provenisse l’usanza di realizzare santini e se nel mondo ci fossero altre persone come me che amano collezionarli! Ho scoperto che esistono collezionisti storici e che i santini sono stati prodotti ancor prima della stampa in diversi paesi Europei con immagini della Madonna, di Cristo e dei santi a scopo devozionale o propiziatorio.
Tra gli esempi più importanti c’è la xilografia che raffigura la “Beata Vergine Maria” tra i santi venerata fin dal 1428, uscita illesa (in maniera miracolosa) da un incendio nel Duomo di Forlì, viene ricordata con il titolo di “Madonna del Fuoco”.
A partire dal ‘600 grazie all’ordine dei Gesuiti avviene una grande diffusione dei santini nelle Fiandre specialmente ad Anversa.
Con il tempo Parigi raggiunge il primato nella produzione dei santini diventando il più importante centro europeo di diffusione.
L’EVOLUZIONE DEI SANTINI
Nel Settecento il santino viene utilizzato anche con altre finalità rispetto a quella devozionale (annuncio, augurio o ricordo) e viene abbellito artisticamente con pizzi e merletti.
Anche presso le comunità monastiche, con l’intento di far conoscere i propri fondatori o le feste liturgiche, si diffonde questa pratica.
Nell’Ottocento con l’uso del colore e l’invenzione della macchina fotografica le immaginette sacre subiscono un’ulteriore variante: una piccola foto viene incollata su un fondo che viene preparato a stampa.
Nel Novecento accanto ai santini di pizzo iniziano ad essere prodotti anche quelli a buon mercato stampati su cartoncino.
I SANTINI MANUFATTI
Tra i miei preferiti ci sono i santini manufatti abbelliti con piccole decorazioni applicate a mano. Il colore e le decorazioni vengono realizzate tramite stoffe, ricami, e pezzi di carte stagnola. In Germania e in Francia, nel ‘700, prende piede la tecnica delle immaginette sacre manufatte chiamate “canivet” dal nome del coltellino che serviva per l’intaglio.
L’immagine di “Gesù Bambino” è una delle più famose conosciute. Il collage veniva realizzato tramite fili di seta applicati a un supporto di carta. Dalla seconda metà dell’800 si diffondono i santini semi-manufatti realizzati su un cartoncino perforato che veniva intagliato per creare motivi di forma geometrica.
MOSTRA DI IMMAGINETTE SACRE | HOSANNA IN EXCELSIS
A Roma, ogni anno, nel periodo di Natale presso il convento di Santa Maria Sopra Minerva si tiene la “Mostra di Immaginette Sacre”. La mostra organizzata dall’Associazione Italiana Cultori Immaginette Sacre raccoglie santini del Natale, a stampa e manufatti, e copre oltre quattro secoli di produzione.
Dove: Convento Santa Maria Sopra Minerva | Piazza della Minerva , 42 – Roma
Quando: dal 22 dicembre al 12 gennaio
Orari: 10.00 – 22.00 | 16.00 – 19.00 | ultima settimana aperto solo nell’orario pomeridiano
Ingresso: offerta libera
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A pensarci è vero, ricordo che quando ci siamo conosciute dal vivo in tour, li avevi collezionati anche a Massafra. Anche nella mia zona c’è un forte collezionismo di santini. Quando si compra l’auto nuova, la casa nuova, nella culla dei bambini appena nati ad esempio. Ma anche per buon augurio e protezione giornaliera. Io per anni ho vissuto con una piccola immagine di Padre Pio in tasca. Incredibile conoscendomi no?
Leggere il tuo articolo mi ha ricordato tanto mia nonna, lei aveva un santino per ogni occasione! Anche io comunque nelle chiese prendo sempre le immaginette con le preghiere sul retro.
Si, anche mia nonna lo faceva sempre! Raccogliere santini è una pratica che mi ricorda la mia infanzia. 🙂