Il santuario della Madonna dello Spirito Santo

Le apparizioni al santuario della Madonna dello Spirito Santo, a Villa Santo Stefano, in provincia di Frosinone

Nel cuore della Ciociaria, in provincia di Frosinone, tra borghi antichi e panorami mozzafiato, si trova il comune di Villa Santo Stefano famoso per la presenza del santuario della Madonna dello Spirito Santo.
Ho scoperto questo piccolo borgo grazie a due cari amici, Laura e Alessandro, che mi hanno trasmesso, fin da subito, la loro passione per la Ciociaria un territorio ancora poco valorizzato.

Grazie a loro ho conosciuto don Luigi Ruggeri, rettore del santuario e parroco della parrocchia di Santa Maria Assunta in Cielo. Don Luigi ha definito il santuario della Madonna dello Spirito Santo il piccolo “Divino Amore” della Ciociaria. Essendo di Roma, posso vantare una serie innumerevole di visite al santuario della Madonna del divino Amore e, devo ammettere che ho notato molte assonanze tra i due santuari.

Sono trascorsi oltre trecento anni dall’apparizione della Madonna dello Spirito Santo nel territorio di Villa Santa Stefano, in provincia di Frosinone, nel Lazio. L’apparizione, per dare idea della portata dell’evento, ebbe grande eco non solo “per le città, terre e castelli dello Stato Ecclesiastico, ma anche del vicino regno di Napoli” così riportano le cronache del tempo. Attualmente il santuario della Madonna dello Spirito Santo è frequentato dalle persone del posto ma poco conosciuto fuori dai confini della regione.

L’apparizione della Madonna dello Spirito Santo

La “Cuona dello Spirito Santo” come la gente chiamava il rudere dell’antica Cappelletta ospitava probabilmente un tempo un dipinto raffigurante la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli. In quel luogo desolato, l’11 aprile 1721, un povero cieco nato, tale Pierangelo Filippi, recatosi presso la “diruta Cuona”, pregando incessantemente la Vergine Santissima ottenne il miracolo della vista.

Sul muro sbiadito e consumato della facciata della Cappelletta si raffigurò miracolosamente un’immagine col Bambino nel braccio sinistro, pitturato a fresco in un incavo di pietre peperine.

Gli eventi prodigiosi alla Cuona dello Spirito Santo

Da quel giorno una folle enorme di infermi, sofferenti e bisognosi ma anche di increduli e curiosi si riversò in quel luogo miracoloso. Molti furono gli eventi prodigiosi che si susseguirono tanto che un notaio del tempo, Biagio Carlone, decise di raccogliere tutti gli eventi miracolosi in un archivio pubblico.

Prima del miracolo del cieco nato c’erano state altre due guarigioni, il 4 marzo 1721 il sacerdote Antonio Petrone, recatosi in preghiera presso la Cappelletta, guarì da una lunga malattia e così pure il 10 aprile dello stesso anno capitò all’allora arciprete Gentili. Gli eventi vennero presi con una certa diffidenza da parte della popolazione, fino al miracolo del cieco nato, conosciuto da tutti gli abitanti del posto. Vennero fugati al quel punto i dubbi dei più riottosi miscredenti.

L’olio della Lampada della Madonna

Le guarigioni sono avvenute principalmente per l’unzione dell’olio della lampada. L’olio è applicato sulle parti del corpo colpite dal male. Tutt’ora l’olio della lampada della Madonna è alimentato dai fedeli.

Il santuario della Madonna dello Spirito Santo

A seguito del miracolo la popolazione spinse per la costruzione di una tempio in onore della Madonna dello Spirito Santo. Tempio che venne costruito e solennemente benedetto dal vescovo diocesano di allora, monsignor Francesco Borgia, il 14 maggio 1733. Circa cento anni dopo, il 9 settembre 1921 papa Pio VII concesse il perpetuo altare privilegiato, di cui è incisa la memoria sul marmo, a lato del Vangelo.

Ancora oggi a distanza di trecento anni dall’evento la devozione verso questo luogo e verso l’immagine della Madonna dello Spirito Santo è ancora molto viva tra gli abitanti di Villa Santo Stefano. In un certo senso si respira ancora quell’atmosfera che riempì di entusiasmo i cuori dei fedeli di tanto tempo fa.

PER APPROFONDIRE: PELLEGRINAGGIO ALLA MADONNA DEL DIVINO AMORE

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